Quando siamo bambini alcune cose ci sembrano ferme e immutabili, sono certezze con le quali cresciamo e soffriamo quando le vediamo infrante.
Sei un bambino e pensi che quello sia il partito dei buoni e gli altri i cattivi, ti affezioni a una squadra di calcio e credi che esisterà per sempre, ti innamori di un’attrice bellissima come una Dea, e pensi che come gli dei sia immortale.
Poi l’attrice bellissima muore ancora giovane in circostanze misteriose e la colpa ancora adesso non sa di chi sia, ma almeno ti sei scelto una moglie con gli stessi intensi occhi castani e la stessa personalità (se dico decolletè si offende).
La squadra di calcio del tuo paese, quella più vicina al cuore, svanisce e anche quella che ne prende il posto, e l’ultima che riprende quei colori sta sprofondando in terza categoria, che (sia detto per chi non segue il calcio) è proprio il fondo del panorama calcistico italiano.
Il partito dei buoni, in cui all’improvviso avevi trovato anche un po’ di quelli che erano i cattivi, persino il rappresentante d’Istituto che al Liceo era il capo di quegli altri, anche quello all’improvviso non c’è più, non è successo ieri né l’altroieri, ma quella bandiera in cui comunque credevi non c’è più, e i vecchi compagni di strada sono un po’ qua e un po’ là.
La vita è così, le cose cambiano, più velocemente di quello che vorremmo o speriamo, ma mi ci vorrà ancora un po’ per prenderne davvero consapevolezza, chi lo sa se per i cinquant’anni (e in fondo a questo traguardo non mi manca molto) arriverò preparato…