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Where are you, Bellaccina?

Ne avrei davvero tante di cose da raccontare.

Ieri e oggi la connessione del residence è saltata, ma siccome sono un ragazzo fortunato ora vi scrivo live da un locale che per il modico prezzo di 10 dollari ti offre la connessione gratis, una birra, una new york cheese cake e un concerto dal vivo, con un ragazzo americano che piacerebbe alla mia ex che suona il violino.

No cover, qui lo specificano sempre, solo musica originale.

Anche io voglio solo musica originale, nel mio futuro; qui, con tanto tempo per me stesso e tanto tempo per conoscere persone di tutto il mondo, e per respirare un aria così nuova e diversa, ho finalmente capito perché tutte le opzioni che la vita mi presentava davanti non mi andavano bene; nessuna di queste è quella giusta per me, quando un luogo o una scelta di vita sono quelli giusti per te lo respiri al primo istante, non ci sono dubbi.

E capisci subito che il posto dove sei o dove potresti andare (o tornare) non è quello giusto per te.

Così è anche per le persone; basta ascoltare te stesso, e comprendi immediatamente se la persona che hai appena visto due tavoli più in là è quella giusta. Non ci sono dubbi, basta ascoltarsi, solo che per ascoltarsi davvero attorno a te ci deve essere silenzio.

Qui, tanto lontano da casa che a guardare la cartina fa impressione, ho capito intanto il nome della persona che il destino ha riservasto a Fra Puccino; l’ho capito da Tully’s Coffee, 200 metri prima di Starbucks, dove vendono il Bellaccino.

Un po’ come un Frapuccino, solo che lo chiamano Bellaccino.

E’ stata un’illuminazione. Se è vero che il leone marino è il marito della foca, il capodoglio è il marito della balena e il calamaro il marito della seppia, allora vuol dire che da qualche parte Fra’ Puccino ha una Bellaccina che lo aspetta.

E adesso so anche quale sogno le voglio offrire.